"Il fatto che la comunità sia sempre presente nella vita di tutti i giorni ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai e non ci fa sentire soli. Ogni qualvolta che ne abbiamo bisogno, la comunità a cui apparteniamo è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto". (Zygmunt Bauman).

domenica 31 maggio 2009

Il realismo "esistenziale" di Alberto Sughi



Dal 9 maggio al 2 agosto del corrente anno, Palazzo Sant’Elia, sito in via Maqueda 81 a Palermo, ospiterà la mostra di un grande protagonista dell’arte italiana del secondo dopoguerra, Alberto Sughi, che inaugura il ciclo delle mostre che si svolgeranno nella superba cornice del settecentesco Palazzo Sant’Elia e dedicate ai maestri della pittura italiana del Novecento.
Alberto Sughi è uno dei maggiori artisti della pittura italiana dell’ultimo mezzo secolo e con questa mostra, organizzata in concomitanza con gli ottant’anni di vita del maestro, si vuole tracciare il percorso di un pittore che scelse la strada del realismo tanto che per lui venne utilizzata la definizione «realismo esistenziale» che trova affinità evidenti con la personale creazione artistica, riuscendo a scavare e indagare nel profondo dell’animo umano, e sapendo sfuggire ad ogni definitiva catalogazione all’interno dei movimenti artistici della sua epoca. Le opere presenti permetteranno di ripercorrere il cammino artistico dell’artista, caratterizzato da una poeitca composta da fragilità e tristezza, con personaggi senza identità e senza espressione sospesi in un vuoto atemporale, che si trasmette nelle tele tramite un compendio di cromie libero e scarno.
In mostra oltre 90 opere tra opere di pittura e disegni dal 1958 fino ai giorni nostri, che mettono in scena momenti di vita di quotidiana senza eroi come in Al Cinema (1959), La cena (1976), Teatro d’Italia (1983-84), per parlare del malessere e della solitudine dell’uomo che soffre la realtà in cui è immerso e dove può fare ben poco per riuscire a liberarsene. La mostra, curata da Maurizio Calvesi, rende omaggio all’artista ma anche all’uomo che in un certo senso ha scelto di correre da isolato e come afferma lo stesso Sughi, in un’intervista rilasciata in occasione della rassegna stampa a palazzo Comitini a Palermo: «Nella mia carriera di artista ho voluto creare una pittura libera e fuori da ogni codice con l’obiettivo di dare vita ad una sorta di narrazione, a tratti cinematografica, di un mondo senza eroi, di una condizione di disagio e assenza di dialogo di cui emergono tutte le implicazioni intimistiche e psiciologiche». Le sue opere d’arte non si limitano solamente a raccontare, ma proiettano il visitatore in un percorso di interiorizzazione che fa rivivere un’immagine nella propria visione più nascosta. Nella stessa intervista Sughi continua, confessando che: «Niente di quello che ha dipinto mi soddisfa pienamente perché quando sei giovane credi di sapere tutto e quando vai avanti con gli anni ti rendi conto che quella era solo un’illusione. Guardi il tuo quadro perquello che è veramente: nient’altro che un passo nel percorso difficile della conoscenza».
A causa della sua predisposione/tendenza a mettere in scena le immagini in una sequenza cinematografica, il Maestro Federico Fellini di lui disse: «A volte vede come se avesse in mano non un pennello ma una macchina da presa perché dispone le forme, le illumina, crea i piani visivi, li interpone, li fa agire».
Sughi ha partecipato a tutte le più importanti rassegne d’arte contemporanea, dalla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma, di cui negli Anni novanta è stato presidente, fino alle numerose mostre che hanno proposto all’estero le vicende dell’arte italiana dagli anni settanta a oggi. I più importanti musei italiani e stranieri gli hanno dedicato ampie rassegne antologiche e oggi la città di palermo non può che essere onorata di poter accogliere i dipinti del grande pittore a Palazzo Sant’Elia.
La mostra è prodotta e realizzata da RomArtificio, promossa dall’Assessorato regionale ai Beni culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione e dalla Provincia regionale di Palermo è visitabile tutti i giorni fino al 2 agosto, dalle ore 10h alle 19h, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto intero è di 7 euro mentre il ridotto costa 5 euro.

Alberto Sughi è nato a Cesena nel 1928. Si forma artisticamente a Roma, dove tuttora vive e lavora. II suo lavoro attrae precocemente l’attenzione della critica d’arte, dando luogo a significative convergenze fra studiosi e saggisti anche di diverso orientamento.
Agli inizi degli anni sessanta Sughi si muove spesso fra Roma, Milano e Torino per partecipare o promuovere incontri fra gli artisti impegnati ad indagare la realta contemporanea, sentendo la necessita di rimuovere la situazione di incomprensione e diffidenza che ancora circonda quest’ambito di ricerca. II suo lavoro procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Del 1971-73 sono le cosiddette pitture verdi, dedicate al rapporto fra uomo e natura; del 1975-76 e il ciclo La cena, presentato alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e alla Galleria del Maneggio di Mosca; agli inizi anni ‘80 appartengono i venti dipinti ed i quindici studi di Immaginazione e memoria della famiglia: del 1985 la serie denominata La sera. L’ultimo ciclo degli anni ‘90 prende il significativo titolo: Andare dove? A questo fa poi seguito Notturno.

lunedì 25 maggio 2009

Uno sguardo clandestino da Palermo



Si è conclusa la settimana scorsa, precisamente da venerdì 8 a domenica 10 Maggio, la tre giorni della prima edizione del Cinesicilia filmfestival svoltasi nei locali delle ex officine Ducrot trasformatisi negli odierni Cantieri culturali della Zisa situati in via Paolo Gili 4 a Palermo, un concorso per cortometraggi e esceneggiature aperto alle scuole medie, superiori, ma anche ai registi indipendenti. Questa prima edizione come tema portante ha avuto Lo sguardo clandestino, ovvero il rapporto che i giovani e l’arte cinematografica hanno con una problematica sociale dei nostri giorni che negli ultimi anni ha diviso l’opinione pubblica, ovvero l’immigrazione, ma anche alla convivenza tra i popoli, agli sguardi trasversali sulla società e sul mondo dando largo alla mutliculturalità in ogni suo aspetto più nascosto.
Il festival diretto dal giovane regista Luciano Accomando, organizzato da Cinesicilia (la nuova società della Regione siciliana nata per promuovere l’industria audiovisiva nell’isola), ha visto alternarsi tutta una serie di corti e sceneggiature provenienti da tutto il territorio nazionale, ma anche diversi incontri tra registi, operatori cinematografici, attori e intellettuali, incentrati sui temi dei nuovi linguaggi audiovisivi, delle comunità straniere in Italia e sulla loro integrazione con la nostra società, della «differenza» come spunto di ispirazione e di arricchimento, il tutto canalizzato sull’obiettivo di dare la possibilità ai giovani di mettere in mostra le loro idee per farli crescere e soprattutto dare loro la possibilità di riflettere sugli argomenti trattati. Non per ultimo dare a questi giovani artisti, la possibilità di vincere premi in denaro da reinvestire in attrezzature cinematografiche per creare altre opere.
Più di cinquanta opere sono state presentate alla giuria composta da Pasquale Scimeca (regista e produttore indipendente), Padre Vincenzo Sibilio (rettore del Centro Educativo Ignaziano di Palermo), Giuseppe Bisso (amministratore unico di Cinico Cinema), Marcello Foti (direttore generale del Centro sperimentale di Cinematografia), Antonio La Spina (professore ordinario di sociologia presso la facoltà di scienze della formazione dell’Università di Palermo). Di queste cinquanta opere solo venti sono state scelte dalla giuria che a sua volta ne ha scelto otto per la finale che ha visto vincitori: per la sezione scuole medie inferiori in ex equo i corti «Dipende da te» prodotto dall’istututo comprensivo statale Giovanni Falcone di Copertino (Puglia) diretto da Marc Van Put e «La mano di Nicola» prodotto dalla scuola media statale Silvio Boccone di Palermo diretto da Giuseppe Paternò. Per la sezione scuole medie superiori ha vinto «We are here» prodotto dal liceo artistico Damiani Almeyda di Palermo con la regia di Martina Morgana, che ha prevalso su «La collana di Dafè» prodotto dall’I.T.C. Libero Grassi di Palermo. Per la sezione registi indipendenti under 25 ha vinto il corto «Pensieri nascosti» di Emanuele Pisano che ha prevalso sul corto «No words, only paper» di Massimiliano Russo. Per la sezione registi indipendenti over 25, e quindi quella più prestigiosa di tutta la rassegna, ha vinto il concorso il cortometraggio «Asade» di Daniele Balboni, una favola sull’amore, sull’integrazione e sulla libertà, interpretata dalla promettente attrice iraniana Shideh Kish, che ha prevalso su «Erytros» girato con i rifugiati politici del Centro Baobab di Roma e firmato dal messinese Francesco Cannavà. Per la sezione migliore sceneggiatura rivolta agli studenti universitari ha vinto il corto «Sivvuplè, Una favola afrosiciliana» di Sebastiano Melloni. Un riconoscimento speciale è andato al corto «Il pranzo della domenica» prodotto dal liceo classico Francesco Maurolico di Messina, una commedia divertente che ha saputo toccare e affrontare con delicatezza i temi sul razzismo e sull’integrazione.
Come afferma vivamente Sergio Gelardi, presidente di Cinesicilia: «Si è trattato di una prima edizione più che lusinghiera, caratterizzata dalla presenza di lavori di grandi spessori, dove i ragazzi hanno presentato opere di grande qualità sapendo sfruttare al meglio le nuove tecnologie unite a idee interessanti sull’interculturalità, cui si mostrano molto attenti». Il presidente, nella serata di chiusura, caratterizzata da una massiccia affluenza di gente, ha poi continuato: «Una prima edizione che vuole essere un biglietto da visita per gli anni futuri dove Cinesicilia conta divenire un appuntamento fisso nel panorama culturale siciliano, mettedo in mostra anche i Cantieri Culturali della Zisa, location sperimentale e naturale per fare cinema».
Il direttore artistico del festival, Lucio Accomando afferma vivamente: «Spero che la nostra amata città, definita da Sciascia un caos bellissimo, per la sua vocazione mutliculturale, possa assorbire dal Festival il meglio dell’atmosfera creata dai giovani partecipanti composta da internazionalità, tolleranza e integrazione».
Tra gli ospiti di rilievo hanno partecipato i registi Rocco Mortelliti, Giuseppe Tunino e Roberta Torre che ha sottolineato il fatto che: «l’Isola da sempre è stata uno straordinario e naturale set scelto da registi di tutto il mondo per i suoi paesaggi e per la sua luce». Madrina d’eccezione è stata l’attrice catanese Donatella Finocchiaro che ha sottolineato come sia difficile per i giovani intraprendere la carriera d’artista in un settore molto instabile, estremamente dinamico e in continua evoluzione. La stessa attrice ha sottolineato che però, con un pizzico di autostima e consapevolezza nel riconoscere il proprio talento, non bisogna mai demordere se si crede veramente in qualcosa.
Moderatrice della serata conclusiva della kermesse è stata la giornalista RAI, Tiziana Martorana, che ha all’uditorio ha presentato i vari finalisti e gli ospiti, prima di dare spazio all’ultima pellicola, ovvero il film « La classe» di Laurent Cantet, film cult in Francia perché ha saputo mettere in luce quelle che sono le difficoltà d’inserimento dei giovani stranieri in terra occidentale.
Appuntamento adesso al prossimo anno dove gli organizzatori «temono» e si augurano nel contempo, che i lavori presentati saranno non cinquanta, ma duecento.

domenica 17 maggio 2009

Quando il dovere di giornalista...Uccide


Mi ha fatto molto riflettere la notizia del recente bruto assassinio, il 30 marzo del corrente anno per l’esattezza, di un giornalista russo, che stava lavorando a un’inchiesta sui brogli delle elezioni che si sono tenute il primo marzo a Khimki, un sobborgo a nord alle porte di Mosca. Il giornalista, Sergei Protazanov, lavorava per un piccolo giornale locale di opposizione ed era invalido e di conseguenza è stato incapace di rispondere all’aggressione subita che lo ha portato alla morte.
Nel mese di novembre del 2008, un altro giornalista di opposizione dello stesso sobborgo è stato aggredito e ricoverato con ferite e fratture. In seguito all’omicidio di Protazanov, il piccolo gionale per cui lavorava, il Grazhdanskoe Soglasie (che in italiano significa “Consenso civile”), ha sospeso le sue pubblicazioni, si tratta di uno dei tre giornali locali di opposizione, che stanno chiudendo in seguito a una raffica di aggressioni ai propri reporter che in fondo fanno il proprio dovere.
In concomitanza a queste ultime aggressioni in Russia, in Italia nelle sale di cinema è uscito l’atteso film Fortpàsc del regista Marco Risi, interpretato da Libero de Rienzo nel ruolo di Giancarlo Siani, il giovane reporter napoletano de Il mattino, che indagava su alcuni boss della camorra scrivendo pagine molto forti e cariche di accuse nei confronti dei malavitosi di Torre Annunziata che decisero di farlo fuori perché troppo pericoloso. E proprio a Giancarlo Siani è stata dedicata le terza edizione del Festival internazionale del giornalismo che si è tenuto il mese scorso a Perugia, dal 1 al 5 Aprile, in onore del suo impegno contro la criminalità roganizzata che gli è costata la vita ma che ha lasciato un valido esempio di coraggio professionale alle giovani leve, come il sottoscritto per esempio, che si stanno affacciando per la prima volta a questo mondo.

venerdì 15 maggio 2009

"Spazio all'arte"


Fino al 24 Maggio del corrente anno, l’area espositiva Bquadro eventi e comunicazione di via XII settembre 2 a Palermo, ospita la prima edizione della rassegna Spazio all’arte, una manifestazione dedicata all’arte contemporanea italiana e alle sue molteplici e innovative forme, organizzata e curata da Laura Francesca Di Trapani, giovane ma affermato critico d’arte del panorama palermitano, nonché direttore editoriale del trimestrale d’arte Kaffè_arte in divenire, con la collaborazione del fotografo Dario Bruno, conosciuto per i suoi scatti su soggetti femminili.
Si tratta di una rassegna all’insegna dell’arte e alle sue molteplici forme di espressioni rivisitate in chave ora classica, ora moderna, ora innovativa, dove il dialogo e il confronto tra i vari artisti e gli appassionati e non solo farà da trait d’union verso i differenti circuiti d’interesse artistico/culturale, ma creerà una sinergia tra validi gruppi cuturali italiani e internazionali nel tentativo di sprovincializzare la visione che da anni attanaglia Palermo, una città che nell’ambito dell’arte risulta ancora tendenzialmente poco matura.
I sette artisti provenienti principalemnte dalle realtà palermitana e catanese e non solo, sono: Davide Cappelli (pittore e scultore, insegna discipline plastiche a Palermo dove vive e lavora, la sua personale sarà incentra sulla visione del cinema attraverso la pittura caratterizzata da onirici paesaggi all’interno dei quali i protagonisti fluttuano sospesi in un tempo e un luogo indefinito); Giuseppe Costa (formatosi all’Accademia di belle arti e restauro di San Martino delle Scale, la sua forma di espressione artistica di rilievo è il disegno grafico su carboncino, impiegando il bianco e il nero che donano all’immagine quel forte senso di atemporalità dove i protagonisti si cristallizzano); Daniela Balsamo (dopo esperienze nella moda a Firenze e New York, insegna a Palermo all’Accademia di Moda e collabora come costumista teatrale, si esprime tramite la tecnina del collage prendendo come soggetti, persone e oggetti che hanno avuto un’importanza di rilievo nella sua vita privata).
Continuano la rassegna Celio Bordin (artista moderno, originario del veneto, che esprime il suo lavoro tramite la tecnica dell’assemblaggio di oggetti, la sua personale sarà all’insegna della trash art ovvero sul recupero di materiali di scarto che si tramuta in una vera e propria riflessione sull’immoralità dello spreco che caratterizza la moderna società consumista); Igor Scalisi Palminteri (diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo, conduce una ricerca che si esprime attraverso diversi linguaggi, pittura, fotografia e video in forma iperrealista, canalizzando le sue opere sul tema dell’identità); Lorenzo Passanante (diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti a Palermo, collabora attualmente nella stessa accademia, si esprime attraverso la pittura fumettistica dove la protagonista delle sue opere è rappresentata dall’ironia); Angela Vinci (formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, è una pittrice che caratterizza le sue tele da un forte descrittivismo, nelle sue intense immagini della personale indaga l’interiorità del soggetto ritratto con una grande capacità introspettiva).
Con questi sette artisti e altrettanti personali, Spazio all’arte si pone l’obiettivo di dare uno scossone alla città, non solo per risvegliare i privati ma anche e soprattutto le istituzioni, che in questi ultimi anni hanno lasciato che la città scivolasse in un graduale assopimento nell’ambito artistico culturale. Sarà questa un’occasione anche per tentare di incentivare sul piano intellettuale ma anche socio-economico la nostra città, dando la possibilità a giovani ma validi artisti di esprimere le proprie idee, accendendo dibattiti sulle difficoltà e problematiche che questi trovano nell’esporre e far conoscere i propri e innovativi linguaggi creativi al grande pubblico.
La scelta nell’individuare Palermo come sede di questa prima edizione non cade casuale, ma è il risultato di una presa di coscienza dove si evince che nel capoluogo siculo nel corso dei secoli passati, molteplici correnti e forme artistico-architettoniche si sono susseguite, lasciando un patromonio non indifferente in termini di artisti noti e opere d’arte. Una città che da sempre è stata al centro dell’attenzione per essere propulsore e luogo di nascita di nuove correnti artistiche e non solo, che la hanno abbellita e arricchita e che adesso sta vedendo scomparire parte di questo arricchimento.
L’evento, che ha già ospitato alcune delle sette mostre personali, sta riscuotendo notevole successo in termini di affluenza e sarà il preludio per tutta una serie di esposizioni nel capoluogo siculo, che avranno come protagonisti i giovani artisti nostrani principalmente, ma anche internazionali, con l’obiettivo di farli interagire con le correnti più in auge del momento e apportare un’ondata di innovazione nelle loro tecniche artistiche, allontanando la sensazione di provincialismo che regna nell’opinione pubblica palermitana che si ha dell’arte e delle sue molteplici forme espressive.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare Bquadro eventi & comunicazione tramite l’indirizzo mail:
info@bquadro.org, visitanto il sito www.bquadro.org/spazioallarte oppure chiamando allo 091.9820769.

mercoledì 6 maggio 2009

GLI AUTORI SI LEGGONO

Venerdì 8 Maggio 2009, alle ore 18:00, si terrà presso il suggestivo scenario della Libreria Kursaal Kalhesa (Foro Umberto I, 26) a Palermo, l’evento “Gli autori si leggono”: tre giovani scrittori siciliani s’incontrano e si confrontano, ciascuno presentando la sua ultima opera con uno stile nuovo e interattivo. Si tratta di Sergio Nuzzo (autore di Racconti, Ed. Il Filo), Daniele D’Agostino (Il ragazzo dallo strano karma, Ed. Del Poggio) e Fabio Lentini (Racconti notturni, Ed. Boopen). Questi tre giovani autori si leggeranno a vicenda, proponendo all’uditorio una selezione delle proprie opere e altrettanti spunti di riflessione sulla letteratura contemporanea e sul loro approccio al suggestivo mondo della scrittura.

sabato 2 maggio 2009

1° Festival del giornalismo d'inchiesta a Marsala


Nei giorni 8, 9, 10 maggio si terrà a Marsala il primo Festival del giornalismo d’inchiesta organizzato dal Comune di Marsala, in collaborazione con Sosia & Pistoia, Mismaonda, Communico. La manifestazione si avvale anche della sponsorizzazione del “Consorzio per la Tutela del Vino Marsala D.O.C.” e della “Distilleria Bianchi”. A inaugurare il festival sarà Roberto Saviano, con un video registrato per l’occasione a cui seguirà il conferimento della cittadinanza onoraria a Giuseppe Gualtieri, il questore che ha arrestato Provenzano. Tre giorni di incontri e dibattiti che vedranno il centro storico marsalese teatro di incontri, dibattiti, conferenze e visioni di film e documentari sul tema dell’informazione in Italia a partire dal giornalismo d’inchiesta, in relazione anche alla attuale crisi dei quotidiani e al prepotente sviluppo dell’informazione on line.